Gaetano Lo Presti

Il Sac. Gaetano Lo Presti poeta e filosofo è nato a Gangi il 9 maggio del 1817, da Antonio Lo Presti e da Antonina Scavuzzo. Ordinatosi sacerdote, conseguì la laurea in Sacra Teologia. Tornò a Gangi dove per molti anni si dedicò all’insegnamento, e al rettorato della Confraternita del Rosario della Madrice. Tra i suoi allievi, eccelse il poeta dialettale Francesco Paolo Polizzano. Fu geniale cultore dell’arte poetica, purtroppo la maggior parte della sua produzione è andata sperduta.La sua attività poetica è caratterizzata da una influenza nettissima delle coeve istanze romantiche e soprattutto del Foscolo, e da una abilità poetica in chiave ironica, che si denota soprattutto nel suo Apologo “Un porco in maschera”.Ci rimangono pochi versi di “Un porco in maschera” citati dal Dott. Santo Naselli nel suo libro “Engio e Gangi” ed un carme rarissimo rinvenuto in biblioteca intitolato “Un’ora di meditazione fra i cipressi della Villa Giulia in Palermo”.In questo Carme si avverte molto l’influenza Foscoliana, infatti qui si rintracciano tutti i temi che il Foscolo trattò nei suoi “Sepolcri”, tema dell’Urna, del Sepolcro, della natura consolatrice, del dialogo tra il defunto ed il vivente, della memoria e delle rimembranze e soprattutto della poesia eternatrice di altri nomi. Citiamo qualche verso – “In questo d’urne e di cipressi cinto. Luogo, ove han fine i pianti e le speranze, Sacro alla pace e all’ossa dell’estinto, in queste amiche e solitarie stanze. Oh come dolce si alimenta il core. Di sacri affetti e care rimembranze…”. Si aggiunge a questi il tema del patriottismo, per chiare ragioni storiche, infatti il periodo della produzione poetica del Lo Presti si aggira intorno al 1860, periodo dell’Unità d’Italia, grande ideale romantico di unità culturale storica di tradizione e di lingua. Citiamo qualche verso – “Ti senti in fronte sollevar le chiome in rileggendo in questi marmi sculto dei prodi figli della patria il nome. Nome che vince ogni straniero insulto, nome che attesta alla futura gente che il siculo terren non mai fu inculto”.Lo Presti morì in Gangi il 31 agosto 1882. Le sue spoglie sono tumulate nella cappella del cimitero, sulla cui lapide marmorea si legge il seguente epitaffio:
QUI SI RACCHIUDONO
LE CENERI PREZIOSE
DEL SAC. GAETANO LO PRESTI
INSIGNE POETA E FILOSOFO
SINTESI DI GENIO DI GRAZIA E DI BONTA’
MORTO 31 AGOSTO 1882