Il Castello

Sorse sul Monte Marone, nella prima metà del XIV sec. per volere di Francesco I Ventimiglia, Conte di Geraci. Appartenne alla famiglia dei Ventimiglia fino al 1625, anno in cui venne in possesso della famiglia Graffeo e, qualche anno dopo, della famiglia Valguarnera. Nel corso del Seicento l’antico maniero subì numerose trasformazioni che lo resero più palazzo che castello. Successivamente l’edificio rimase in stato di abbandono, utilizzato come carcere, finchè non entrò in possesso della famiglia Milletarì la quale, ancora oggi ne mantiene la proprietà ma solo di una parte, essendo la rimanente ritornata in possesso di un ramo cadetto della famiglia Ventimiglia. La facciata del prospetto principale che volge a sud-ovest, sulla piazza Valguarnera è compresa su due vecchie torri rimaneggiate ed è ornata da un ampio portone a bugne. Il piano nobile presenta una lunga fila di balconi con ringhiere in ferro battuto. Il versante nord dell’edificio s’affaccia a strapiombo su Viale delle Rimembranze. Nel 1931 per far posto all’acquedotto comunale è stata abbattuta l’ala sinistra del Castello, mentre l’ala destra, antica cappella del castello, anch’essa restaurata, è divenuta nel tempo la Chiesa del monte con annesso convento dei Frati minori.

Tra gli anni ’60 e la prima metà degli anni ’80 il castello è stato sede di istituzione scolastica.